Rallentamento Cina potrebbe essere peggiore delle statistiche ufficiali
L’economia della Cina potrebbe essere in fase di rallentamento anche più marcata rispetto a quella indicata nelle statistiche ufficiali: è quanto si legge in uno studio degli analisti del China Beige Book, basato a New York. Il report dell’istituto privato mostra che una serie di indicatori (prezzi, profitti, assunzioni, prestiti, e altri ancora) hanno registrato performance più deboli nel quarto trimestre, rispetto a quello precedente.
A soffrire sono tutti i settori, compresi quelli di maggior valore per l’economia cinese: manifattura e servizi. Inoltre diminuisce anche il ritmo di crescita dei salari, mentre si riduce l’offerta di lavoro. “Il governo potrebbe non essere in vena di riconoscere ufficialmente che il rallentamento è peggiorato, ma sarà difficile da nascondere”, scrivono gli autori del report Leland Miller e Craig Charney.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.