Rassicurazioni non bastano, titolo Deutsche Bank al minimo storico
ROMA (WSI) – Vittima illustre dell’ennesimo sell off che sta colpendo le quotazioni delle banche europee è anche oggi Deutsche Bank che, dopo un tentativo di ripresa in mattinata, testa il nuovo minimo storico.
Immediate le ripercussioni sull’indice Dax della Borsa di Francoforte, che già ieri aveva bucato al ribasso la soglia dei 9.000 punti.
Indicativo il tweet lanciato dal colosso bancario tedesco, che ha chiesto alla comunità stessa degli investitori se per caso il mercato non stia reagendo in modo eccessivo.
Gli attacchi speculativi contro il titolo hanno portato lo stesso AD John Cryan a pubblicare una lettera aperta allo staff di Deutsche Bank, in cui scrive che la banca è “assolutamente solida”, sia grazie alla forza del suo capitale che in relazione alla sua posizione di rischio.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.