11:29 giovedì 18 Giugno 2015

REDDITO FISSO: C'È DI MEGLIO IN GIRO DEI TITOLI DI STATO

Di Peter De Coensel, Head of Corporate Bonds di Petercam e lead manager dei fondi Petercam L Bonds Universalis e Petercam L Bonds EUR Quality

I mercati obbligazionari hanno inaugurato, da qualche tempo, un’era di tassi d’interesse molto bassi. Tuttavia, la struttura di mercato si è adattata a questa condizione, come ad esempio in Giappone, dove abbiamo assistito a una sempre crescente concentrazione dei titoli di Stato nipponici nei portafogli di investitori locali (il 94% è nelle mani di fondi pensione giapponesi, banche e privati). Tuttavia, grazie al tasso positivo sui depositi da parte della Bank of Japan abbiamo sempre avuto una curva dei titoli di Stato inclinata positivamente, in cui tutte le scadenze erano in territorio positivo. Sul fronte europeo, poi, gli investitori istituzionali sanno che l’offerta di liquidità della Bce rimarrà fino a settembre 2016 e dovranno decidere quando sarà il momento giusto per vendere in questo contesto di offerta sicura e solida, al fine di proteggere le valutazioni di portafoglio.

Il mercato del credito è di certo più interessante in termini di performance. In un orizzonte di 5 anni il rendimento atteso per le obbligazioni societarie Investment Grade denominate in euro si attesta attorno all’1,10% a livello di indice. Il nostro fondo Petercam L Bonds EUR Quality attualmente ha un rendimento alla scadenza dell’1,5%, che è più che attraente. Nel mercato dei titoli di Stato europei, considerando lo stesso orizzonte temporale, abbiamo rendimenti a livello di indice dello 0,19%. Abbiamo visto i mercati obbligazionari corporate IG crescere in termini di attrattività non appena la Bce ha dato avvio al programma di allentamento quantitativo a inizio marzo. Riteniamo che gli investitori si sposteranno sul credito IG in maniera più esplicita nei prossimi trimestri.

Il mercato dei corporate bond esteri dei Mercati Emergenti ha raddoppiato le proprie dimensioni negli ultimi 5 anni fino a quasi 2.000 miliardi di dollari ed è ora superiore al mercato statunitense del debito High Yield e al mercato dei titoli di Stato in valuta forte. Secondo noi, però, il ritmo di crescita di questi mercati non è allarmante, essendo un riflesso dello sviluppo di economie nuove e potenti. La maggior parte delle economie dei Mercati Emergenti deve fare i conti con un accesso inadeguato ai servizi bancari. Al fine di finanziare parte della crescita attraverso il credito, questi Paesi fanno uso di banche d’investimento globali per distribuire le loro emissioni di debito a livello internazionale. La domanda di debito dei Mercati Emergenti (sia in valuta locale sia in valuta forte) per il lungo periodo è stabile.

Nel nostro fondo con strategia unconstrained, il Petercam L Bond Universalis, abbiamo un 7% di titoli di Stato dei Mercati Emergenti (di cui il 5,5% in quelli brasiliani) e un’esposizione di circa il 6,5% sui corporate bond denominati in dollari dei Mercati Emergenti. Tuttavia, dato il profilo di volatilità di questi mercati, non abbiamo intenzione di incrementare tale allocazione.

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