Ref: Pil 2020 a -8,8%. Ripresa lenta nel 2021 (+3,9%)
L’Italia ha chiuso il 2020 con un calo del Pil dell’8,8% e la ripresa stenta a manifestarsi quest’anno. Sono le stime del centro di ricerche economiche Ref che prevede nel 2021 una crescita del 3,9% e del 4,4% in 2022.
“La ripresa dell’economia italiana ha il passo del gambero. Dopo il balzo in avanti del terzo trimestre (+16 per cento), il Pil è arretrato nel quarto 2020 e nel primo 2021. Disegnando, così un andamento a W”, dice Ref in una nota. “Alla fine di quest’anno il Pil pro-capite sarà ancora inferiore del 3 per cento rispetto ai livelli di fine 2019, mentre alla conclusione del biennio previsivo risulterà dell’1 per cento sotto i valori pre-pandemia”.
Il tasso di disoccupazione è visto salire dal 9,2% previsto per il 2020, all’11,1% nel 2021 e al 10% nel 2022.
“L’interrogativo cruciale è comprendere cosa accadrà quando la fase di emergenza finirà e scatteranno i tagli agli organici che già molte imprese hanno definito per adeguare la capacità produttiva al più basso livello della domanda”, dice Ref.
Il grosso impegno di finanza pubblica legato agli interventi di sostegno all’economia colpita dagli effetti della pandemia, produrrà una crescita del debito che in rapporto al Pil è visto al 156,9% nel 2020 per salire al 158% nel 2021. Nel 2022 il debito Pil calerebbe al 155,9%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.