Referendum, Padoan non va più a Bruxelles per Eurogruppo ed Ecofin
Probabilmente nella consapevolezza che ci potrebbe essere bisogno di lui a Roma, ora che si è aperta una crisi politica con il posto di primo ministro lasciato vacante dal dimissionario Matteo Renzi, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha annullato il viaggio a Bruxelles dove oggi è in programma la riunione dell’Eurogruppo. Lo rende noto un portavoce del ministero. Padoan, tra i candidati in pole position per sostituire Renzi in un governo traghettatore che riformi almeno la legge elettorale e si assicuri che la legge di bilancio passi l’ostacolo del Senato, preferisce concentrarsi sulle faccende interne.
Domani era in calendario invece l’Ecofin, la riunione dei ministri delle Finanze dell’area euro. Il tema del giorno della riunione di martedì è di particolare importanza in quanto si discuterà dei pareri della Commissione europea sui diversi piani di bilancio nazionali, dei miglioramenti della situazione in Grecia e della nuova proposta della Commissione per una “fiscal stance” positiva, ovvero della necessità di un orientamento più espansivo della politica di bilancio dell’Eurozona, con una maggiore spesa dello 0,5% del Pil dell’insieme dell’area; una proposta che ha già ricevuto l’altolà della Germania e dell’Olanda.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.