Referendum, tassi Btp: da ottobre tensione è salita in maniera vertiginosa
Nonostante il ritracciamento dei tassi sui Btp visto stamattina, che hanno spinto quelli decennali sotto il 2%, i rendimenti del debito governativo italiano sono in una fase di ripida crescita mentre si avvicina l’appuntamento clou con il referendum costituzionale del 4 dicembre, indetto dal governo Renzi per confermare la riforma del Senato, del Cnel e delle province.
Esaminando l’andamento degli ultimi dodici mesi del mercato del reddito fisso italiano, si scopre come i prezzi dei Btp abbiano iniziato a scendere drasticamente da ottobre. Al momento il tasso del Btp a 10 anni vale 1,9740%. Lo spread tra i tassi di riferimento dei Btp e quelli dei Bund omologhi è in calo a 173 punti base.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.