Regno Unito e deficit: imbarazzo per il ministro George Osborne
Notizie negative dal fronte macro del Regno Unito, già attentamente monitorato per il rischio lo scenario Brexit.
Male il dato relativo alle vendite al dettaglio di marzo, che sono scese di ben -1,3%, ben peggio delle attese di una flessione pari a -0,1%. Su base annua, le vendite sono salite +2,7% rispetto al marzo del 2015. Tuttavia, i prezzi dei negozi sono scesi in media -3%, confermando un trend che, con l’ultimo dato, conferma il 21esimo mese consecutivo in cui i prezzi, nel paese, scendono su base annua.
Ancora peggio: nell’ultimo anno fiscale, l’indebitamento del Regno Unito ha sforato i target che erano stati previsti dal ministro delle finanze George Osborne, che si è preposto come obiettivo la totale eliminazione del deficit del Regno Unito.
Dai nuovi dati ufficiali, emerge invece che il Regno Unito si è indebitato per quasi 74 miliardi di sterline nell’anno fiscale 2015-2016, quasi 2 miliardi di sterline in più rispetto alle stime ufficiali dell’Office Budget Responsibility.
Il deficit UK rimane in calo, dal momento che l’indebitamento di 74 miliardi di sterline è comunque inferiore di 17 miliardi rispetto a quanto preso in prestito negli ultimi 12 mesi. Tuttavia il debito complessivo del Regno Unito ora ammonta a £1.594,1 miliardi, ovvero all’ 83,5% del PIL.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.