Regno Unito: tonfo del Pil a gennaio (-9,2% su base annua), giù commercio con la Ue
Parte male il 2021 per l’economia del Regno Unito. Secondo l’Ufficio di statistica britannico, il Pil ha segnato una contrazione del 2,9% su base mensile e del 9,2% su base annua. Per i tre mesi conclusi a gennaio, la contrazione è stata dell’1,7% sul trimestre precedente e del 7,8% su anno.
Nello stesso mese, la produzione industriale, si è contratta dell’1,5% mentre le esportazioni di beni verso l’Ue, escluso l’oro e altri metalli preziosi, sono crollate del 40,7% e le importazioni sono diminuite del 28,8%.
Il deficit commerciale del Regno Unito a gennaio, esclusi l’oro non monetario e altri metalli preziosi, si è ridotto di 3,7 miliardi di sterline a 1,9 miliardi.
Nei tre mesi fino a gennaio, il dato è aumentato di 6,7 miliardi di sterline a 12,8 miliardi di sterline.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.