Rio Tinto e Anglo American pagano caro crollo materie prime
Il crollo dei prezzi delle materie prime innescata dal rallentamento dell’economia cinese si sta ripercuotendo sulle strategie delle compagnie minerarie. Rio Tinto, la seconda società mondiale nel settore dell’estrazione mineraria, ha annunciato oggi la seconda riduzione della spesa in conto capitale in quattro mesi, che verrà ridotta di un ulteriore miliardo e mezzo di dollari.
Questo taglio, che si aggiunge a quello annunciato ad agosto di 2,5 miliardi di dollari, mira a rinforzare il bilancio della società danneggiato dal crollo del prezzo dei minerali di ferro. Situazione analoga anche per Anglo American, anch’essa tra i principali gruppi del settore, che ha delineato un piano di consolidamento delle sei unità di business, che diverranno tre, cui si aggiunge la sospensione della distribuzione dei dividendi per la seconda metà dell’anno.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.