Riunione Bce si avvicina: euro sotto pressione
Questa volta Mario Draghi non deluderà le grandi aspettative di mercato. Quasi tutti gli economisti interpellati dai media finanziari puntano sull’annuncio di nuove misure accomodanti straordinarie. Le aspettative stanno mettendo sotto pressione l’euro che scambia vicino a quota 1,0975 dollari. La moneta unica è ancora in rialzo dell’1% sul biglietto verde da inizio anno.
In area euro ormai undici paesi sono in una fase di deflazione e quasi dovunque i paesi hanno un tasso di disoccupazione a due cifre nonostante le ultime manovre ultra espansive della Bce. Sono problemi che non verranno quindi risolti con le decisioni prese durante una riunione, benché esse parlino di un potenziamento di portata e durata del programma di Quantitative Easing e di un ulteriore taglio dei tassi di deposito già negativi. L’unica cosa certa è probabilmente che sui mercati valutari l’euro ne uscirà indebolito.
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.