Rottamazione ter, effetto nullo nel primo anno per calo del gettito fiscale
L’incasso della rottamazione ter, uno dei due provvedimenti relativi alla pace fiscale che il Governo vuole attuare, sarà azzerato nel 2019 a causa del calo di gettito che provocherà nella riscossione ordinaria e sul ricalcolo delle rate della rottamazione bis.
Lo prevede la relazione tecnica della bozza del Decreto Fiscale, da cui emerge che a fronte dei 2,2 miliardi di incassi del primo anno – su 11,1 miliardi da spalmare in 5 anni – ci sarà un calo di 2,16 miliardi di riscossione ordinaria e una riduzione di 130 milioni della rottamazione bis.
A partire dal 2020 il gettito aumenterà progressivamente, quindi la rottamazione-ter non porterà frutti alle casse dello Stato nel 2019 ma bisognerà attendere l’anno successivo per cominciare a vedere gli incassi lievitare e solo nel 2022 diverranno massici e tutte le voci diventeranno positive.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.