Russiagate, incriminati 13 russi: “Hanno interferito nelle elezioni”
Svolta nell’inchiesta del Russiagate. Il procuratore speciale Robert Mueller ha annunciato che un grand giurì federale ha incriminato 13 cittadini russi e tre entità russe nell’ambito delle indagini sulle interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali americane del 2016.
“Hanno coscientemente e intenzionalmente cospirato per truffare gli Stati Uniti con il proposito di interferire con i processi politici ed elettorali americani”, si legge nelle 37 pagine del provvedimento.
In primo piano emerge il ruolo di della società di San Pietroburgo, ‘Internet Research Agency’ (Ira), la ‘troll factory’, che, secondo Mueller, cominciò a lavorare già nel 2014 per interferire nelle elezioni statunitensi, usando account falsi sui social media.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.