Sanità: ogni anno frodi e sprechi bruciano 6 miliardi
ROMA (WSI) – Ben sei miliardi di euro: è questa la cifra che ogni anno viene bruciata nella sanità per colpa di frodi e corruzione. Una cifra che equivale a più del 5% della spesa pubblica, cifra che viene tolta ai servizi sanitari pubblici.
Dati che arrivano dalla Guardia di Finanza secondo cui da gennaio 2014 a giugno 2015 il danno all’Erario derivante da truffe, sprechi e frodi ammonta a 806 milioni di euro. Sulla base di queste cifre, l’Istituto per la promozione dell’Etica in Sanità, Censis, Transparency International Italia e Rissc (Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità) hanno avviato un progetto intitolato “Curiamo la corruzione”.
Obiettivo è promuovere la trasparenza, integrità e responsabilità individuale e collettiva nella sanità attraverso attività di ricerca, iniziative di formazione e comunicazione sul territorio, sensibilizzazione dei decisori pubblici e privati, sperimentazione di misure anticorruzione nelle strutture sanitarie pilota di Bari, Melegnano, Siracusa e Trento. Intanto è in programma il 6 aprile prossimo a Roma il primo ‘Integrity Day’, la Giornata nazionale contro la corruzione in sanità.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.