Sanzioni Venezuela e notizie Opec riscaldano quotazioni del petrolio
Corre il prezzo del petrolio, sui massimi del 2019, in scia ai tagli Opec e alle sanzioni Usa contro l’industria petrolifera venezuelana.In mattinata le quotazioni si muovono intorno a 54,73 dollari per il barile Wti e a 62,66 dollari per il Brent.
Secondo un sondaggio ReutersLe forniture Opec sono scese a gennaio del più grosso quantitativo degli ultimi due anni. Inoltre, le sanzioni Usa limiteranno le transazioni di petrolio tra il Venezuela e gli altri Paesi e sono simili a quelle imposte all’Iran l’anno scorso, secondo quanto riferito da alcuni analisti che hanno esaminato i dettagli annunciati dal governo.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.