Saxo Bank: decisione Bce “un vero shock”
Il meeting BCE di oggi ha chiaramente offerto meno di quello che ci si aspettava, secondo gli analisti di Saxo Bank.
In sintesi, si legge nel report, “solo 10 punti base di taglio al tasso di deposito dopo che il mercato attendeva per un taglio maggiore o per una sorta di tasso two- tier, un programma di acquisto di asset prolungato solo fino a marzo 2017 invece che a metà o fine 2017 (l’attuale scadenza era fissata per settembre 2016), nessuna espansione nell’ammontare di acquisti del QE ma apertura all’acquisto di titoli di debito regionali. A completare il quadro, un modesto aumento del PIL nel 2017, +1,9% invece del precedente +1,8%”.
Sembra un vero “shock” dopo che la BCE pareva pronta a mettere molto di più sul tavolo dei mercati, nonostante il linguaggio del Governatore Draghi reiterasse l’affermazione che la ”BCE è armata e con desiderio di agire con tutti gli strumenti in suo possesso se necessario”.
Sul mercato valutario, il tasso di cambio tra euro e dollaro ha rotto la resistenza di 1,0800 e ora “si potrebbe aprire la strada verso la soglia di 1,1000, strada che potrebbe essere imboccata qualora i dati sui Nonfarm Payrolls di domani (attesi +200k, precedente +271k) deludessero le attese”.
Breaking news
Seduta prudente per le borse del Vecchio Continente, Piazza Affari si allinea. Focus sui conti di Nvidia in uscita stasera a mercati chiusi
Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.