Sell globale su titoli di stato post Fed: spread Usa-Germania 2 anni a record pre Covid. Boom tassi Gilt in attesa Bank of England
La Fed più hawkish scatena forti sell off sul mercato globale dei titoli di stato, facendo impennare così i rendimenti.
Focus sui tassi dei bond Usa a due anni – quelli più sensibili alle aspettative sui tassi di interesse Usa – che sono balzati nelle ultime ore fino all’1,1720%, al massimo degli ultimi 23 mesi e oltre il record di mercoledì pari all’1,1640%.
I Bund tedeschi hanno dato prova di resilienza superiore a quella dei Treasuries Usa, fattore che ha portato lo spread tra tassi Usa e tassi degli schatz tedeschi a due anni a salire al record dal febbraio del 2020, dunque dal periodo precedente la pandemia Covid.
In Europa forti sell soprattutto sui Gilt, che prezzano le aspettative su un nuovo rialzo dei tassi da parte della Bank of England, nella riunione della prossima settimana.
I tassi decennali dei Gilts sono balzati di 7 punti base all’1,27%, mentre ancora più forte è stato l’aumento dei tassi a due anni, che per la prima volta dal 2011 hanno sfiorato l’1%.
I trader scommettono sulla probabilità che la BOE alzi i tassi fino a portarli all’1% a giugno dallo 0,25% attuale.
Ieri il Fomc, braccio di politica monetaria della Federal Reserve, ha reso noto che, “con l’inflazione ben superiore al 2% e un mercato del lavoro solido, la Commissione prevede che sarà presto appropriato alzare il range del target per i tassi sui fed funds”.
Powell ha poi sottolineato che “siamo d’accordo sul fatto di alzare i tassi a marzo” e che, riguardo alla riduzione del bilancio o anche Quantitative Tightening, “potremmo muoverci prima e più velocemente” rispetto a quanto previsto in precedenza.
Lo scorso dicembre la Bank of England ha spiazzato i mercati, annunciando di aver alzato i tassi per la prima volta dall’inizio della pandemia Covid-19, nonostante l’intensificarsi dei timori sulla diffusione della variante Omicron.
La Commissione di politica monetaria della BoE (MPC), ha votato per aumentare i tassi dal minimo storico dello 0,1% allo 0,25%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.