Semiconduttori: al via il piano europeo per limitare la dipendenza dai chip cinesi
L’Europa punta sui microchip fatti in casa e lancia il suo nuovo piano per ridurre la dipendenza dalle produzioni dei giganti asiatici. Bruxelles ha finalmente svelato nel dettaglio l’atteso European Chips Act. Come ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’obiettivo dell’European Chips Act è quello di avere nel 2030 in Europa il 20% della quota di mercato globale della produzione di chip, tenendo conto che ora siamo al 9% e che la domanda raddoppierà nei prossimi anni.
L’Europa vuole diventare un leader industriale in questo mercato strategico, questo grazie a 15 miliardi di euro in ulteriori investimenti privati e pubblici che si vanno ad aggiungere ai 30 miliardi di euro già pianificati. Il Chips Act europeo si concentrerà in particolare su 5 aree: ricerca, innovazione industriale, impianti di produzione avanzati, sostegno da parte dell’UE e sicurezza delle catene di approvvigionamento.
Vista la crescente domanda mondiale di chip e l’incertezza sul fronte geopolitico, con questo piano, l’Europa vuole segnare una svolta nel settore, riducendo il rischio di strozzature nella filiera che abbiamo visto negli ultimi anni, soprattutto per il settore automotive.
Breaking news
La Commissione europea ha approvato l’acquisizione esclusiva di Pavilion da parte di Shell, concentrandosi sul commercio di gas naturale liquefatto in Asia ed Europa. La decisione non solleva preoccupazioni di concorrenza, grazie alla limitata posizione di mercato delle due aziende combinate.
Wall Street registra un’apertura positiva grazie ai dati sull’inflazione che risultano in linea con le attese. A novembre, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente, segnando il rialzo maggiore in sette mesi. Nonostante i dati, la Federal Reserve appare intenzionata a operare un taglio dei tassi d’interesse.
A novembre, l’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le previsioni. Il tasso annuo è salito al 2,7%, mentre il dato ‘core’ ha mantenuto una crescita del 3,3%. I prezzi energetici e alimentari hanno mostrato variazioni minime, confermando la stabilità delle previsioni economiche.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui hanno visto un incremento significativo nella settimana del 6 dicembre, con un aumento del 5,4% nel volume delle domande di mutuo ipotecario. Le richieste di rifinanziamento sono aumentate del 27,2%, mentre quelle per nuove domande sono in calo. I tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,67%.