Settore vendite al dettaglio in difficoltà, crolla Next a Londra
Il tiepido inverno di quest’anno ha raffreddato il mercato dei consumi e in particolare delle vendite al dettaglio. Sotto i riflettori oggi c’è il retailer britannico Next, che non è riuscito a incassare quanto previsto dalla vendita di capi pesanti: il titolo è in discesa del 5,15% alla Borsa di Londra (mentre l’indice Ftse 100 è in rialzo dello 0,57%).
La catena di abbigliamento ha registrato nell’anno finanziario un aumento delle vendite pari al 3,7% a fronte di una guidance che le aveva stimate fra il 4 e il 6%. Grazie a una puntale revisione dei costi l’utile di fine esercizio di Next si attesterà a 817 milioni di sterline, in linea con le previsioni annunciate a ottobre (810-845 milioni).
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.