Shutdown pesa sui consumatori: fiducia in forte calo a gennaio
Mentre lo shutdown entra nella sua quinta settimana senza una soluzione in vista, la ricaduta economica del più lungo periodo di stallo nella storia americana potrebbe essere più grande del previsto. L’impasse, che ha lasciato senza lavoro centinaia di migliaia di impiegati governativi e appaltatori, ha iniziato a pesare sull’ottimismo dei consumatori.
A riprova l’indice mensile del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan, che misura il punto di vista degli americani sulla propria situazione finanziaria e sullo stato dell’economia generale, ha visto un forte calo a gennaio, raggiungendo il livello più basso da ottobre 2016, poco prima dell’elezione di Trump.
“La perdita è dovuta a una serie di problemi tra cui lo shutdown, l’impatto delle tariffe, l’instabilità nei mercati finanziari, il rallentamento globale e la mancanza di chiarezza sulle politiche monetarie”.
Così Richard Curtin, capo economista per le indagini dei consumatori, aggiungendo però che “il calo dell’ottimismo non indica ancora l’inizio di una recessione sostenuta dell’attività economica”.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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