Pil, S&P taglia stime Italia (+0,1%) e area euro (+1,1%) per ul 2019
Dopo Confindustria, governo e Fitch, anche Standard & Poor’s ha deciso di tagliare le previsioni di crescita nel 2019. Secondo l’agenzia di rating il Pil registrerà un mero +0,1%, a fronte del +0,7% stimato nelle previsioni di dicembre. Per il 2020 si stima un aumento dello 0,6%, contro il precedente +0,9%.
Le previsioni di Standard & Poor’s sono contenute in un rapporto dell’agenzia dedicato all’Eurozona, per cui si rivede al ribasso la crescita dall’1,6% precedente al +1,1%, a causa del rallentamento dell’attività in Italia e in Germania. La sorella americana Fitch ha ridimensionato le stime di crescita per il 2019 allo 0,3% per l’Italia e all’1% sia per la Germania che per l’area euro.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.