S&P: focus sui rating potrebbe spostarsi dagli emergenti ai Paesi sviluppati
“L’impatto iniziale più grave della pandemia si è verificato nei mercati emergenti”, ma “in futuro, tuttavia, potrebbe essere diverso”: lo ha scritto S&P Global Ratings in un report dedicato ai giudizi sui debiti pubblici effettuati a partire dal 10 marzo scorso. “Nel mondo sviluppato, nel momento in cui le economie escono dai lockdown, saremo in grado di vedere più chiaramente se alcuni dei danni all’economia saranno temporanei o a più lungo termine. Se la ripresa per le economie sviluppate dovesse richiedere uno stimolo fiscale più grande e più prolungato del previsto per il supporto della crescita del Pil, potrebbero esserci pressioni al ribasso su alcuni rating sovrani”. L’Italia, che al momento ha un outlook negativo secondo Standard & Poor’s, sarebbe indubbiamente fra i Paesi più esposti a una possibile revisione. Al momento S&P assegna la tripla B al debito italiano.
“Al contrario, i mercati emergenti potrebbero beneficiare di un flusso crescente di fondi alla ricerca di rendimento, mentre i tassi di interesse nei paesi sviluppati rimarranno probabilmente molto bassi o addirittura negativi per un periodo più lungo”, ha concluso l’agenzia di rating.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.