S&P, Italia ha meno da perdere in caso di Brexit
“Chi ha più da perdere dalla Brexit?” recita il titolo dell’ultima ricerca dell’agenzia Standard & Poor’s, la risposta, per quanto ci riguarda, è abbastanza rassicurante: l’Italia, assieme all’Austria, è il Paese che ha la minor esposizione alle conseguenze negative della Brexit. Vale il contrario, invece, per l’Irlanda, Malta, Lussemburgo e Cipro, che hanno rapporti molto più stretti con il Regno Unito. “L’Irlanda e altri piccoli centri finanziari aperti”, scrive in una nota Frank Gill, analista creditizio di S&P, “guidano la lista degli stati vulnerabili a una decisione del Regno Unito di uscire dalla Ue. Dei 20 Paesi più esposti solo due, Canada e Svizzera, non sono membri Ue e solo uno, il Canada, non è europeo”
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.