S&P: la volatilità legata alla Cina è destinata a restare
“La volatilità relativa alla Cina è destinata a permanere”, così si legge in una ricerca redatta dall’agenzia di rating Standard & Poor’s dedicata ai rischi finanziari dell’area asiatica. Anche se i mercati si sono calmati negli ultimi tempi, S&P ritiene che i progressi operati dal Dragone sulla strada delle riforme strutturali siano stati ancora lenti; allo stesso tempo la conversione dell’economia cinese a un modello guidato dai consumi è in atto, per quanto i dati non siano ancora soddisfacenti in tal senso.
Secondo l’agenzia di rating i timori del mercato sono “esagerati” per quanto riguarda l’andamento dell’economia e il regime monetario: l’area dell’Asia-Pacifico resterà in testa alla crescita globale nel 2016 e nel 2017, scrive S&P, con stime immutate dal novembre 2015. Il Pil dell’area dovrebbe avanzare del 5,3% per quest’anno e del 5,2% nel successivo, con l’India nel ruolo di prima della classe. Tuttavia i rischi verso il ribasso in merito alla previsione base, “continuano a superare quelli di potenziali sovrapervormance”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.