S&P: mercati emergenti iniziano a tagliare tassi d’interesse
Diversi mercati emergenti (EM) hanno iniziato a ridurre i tassi di interesse. Il Brasile e il Cile hanno iniziato a farlo il mese scorso e S&P si attende ulteriori tagli dei tassi nel prossimo futuro. E’ quanto si legge nell’aggiornamento mensile di S&P Global Ratings sui mercati emergenti, con particolare focus sulle politiche monetarie e sull’andamento dei tassi d’interesse. L’agenzia di rating Usa prevede inoltre che Messico, Colombia e Perù comincino a ridurre i tassi all’inizio del prossimo anno, anche se c’è la possibilità di un inizio anticipato. Prevede inoltre che alcune banche centrali dell’Europa centrale e orientale inizino più avanti nel corso di quest’anno, dato che le pressioni sui tassi di cambio e sull’inflazione sono diventate più favorevoli all’allentamento monetario.
I mesi di luglio e agosto si sono rivelati volatili per i prezzi dei prodotti alimentari e del petrolio. L’Arabia Saudita e la Russia hanno continuato a ridurre la produzione di petrolio, mentre la mancata proroga della Black Sea Grain Initiative (BSGI) ha esercitato pressioni sui prezzi di mais e grano.
Tuttavia, gli esperti di S&P ritengono che i rischi di approvvigionamento per i mercati emergenti siano inferiori rispetto all’anno scorso, poiché la rilevanza delle esportazioni di cereali dell’Ucraina è diminuita dall’inizio della guerra. Detto questo, diverse economie del Medio Oriente e dell’Africa risentiranno in modo significativo delle interruzioni delle forniture di grano.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.