Spagna, banche rischiano di ricorrere a nuovi salvataggi
La Commissione Europea ha affermato che nonostante tutti i miliardi spesi nel corso degli ultimi quattro anni nel tentativo di salvare il sistema bancario traballante della Spagna, la quarta forza economica dell’area euro, l’esposizione al rischio degli istituti di credito è oggi eccessivamente elevato.
Il fulcro del problema è che molte banche iberiche infatti avrebbero effettuato prestiti ipotecari “abusivi” che finiscono per far pagare tutto ai clienti, di nuovo. Le banche spagnole applicano ai mutui per l’acquisto di casa a taso variabile, le cosiddette clausole “floor” quelle che prevedono un limite percentuale al di sotto del quale gli interessi dovuti dal mutuatario non possono scendere.
Molto spesso queste clausole sono applicate senza informare i clienti. A conti fatti per un mutuo tipo di 150mila euro, la clausola floor impone di pagare un costo compreso tra 179 e 213,8 euro al mese con perdite annuali tra 2155 e 2566 euro, come spiega Manuel Pardos, presidente dell’Associazione spagnola di Bank e Cassa di Risparmio.
A ottobre 2015, la Corte suprema spagnola ha dichirato abusive le clausole floor e condannato tre banche, BBVA, Cajamar e Abanca, a restituire la differenza ai mutuatari ma solo sui pagamenti effettuati da maggio 2013, da quando cioè è iniziato il processo. La Commissione europea però ha chiesto la restituzione della somma totale, una questione, come scrive El Paìs, di vitale importanza per tutto il settore bancario di Spagna.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.