Spread si amplia sopra i 180 punti base, ai massimi da giugno 2017
Lo spread tra i rendimenti dei Btp e dei Bund decennali si è ampliato portandosi sopra i 180 punti base, ai livelli più alti dal 7 giugno del 2017. Per due anni l’area euro sembrava aver superato la sua crisi esistenziale grazie anche agli acquisti di Bond senza freni della Banca centrale europee.
I mercati obbligazionari stavano raggiungendo livelli di noia assoluta, a parte qualche tensione prima delle elezioni presidenziali francesi. Il voto del 4 marzo in Italia ha cambiato le cose. Lega e M5S hanno trovato un accordo con un contratto alla tedesca e ora hanno la possibilità di formare una maggioranza di governo. Questa passa da una serie di misure di alleggerimento fiscale e spese aggressive che potrebbero essere finanziate in parte con l’emissione di mini-BoT. Questa sorta di moneta parallela, denominata in euro, ha messo in crisi i mercati.
Secondo gli analisti di BNY Mellon, apre un piccolo spiraglio alla possibilità che uno Stato membro esca dall’euro. Questi timori sono bastati ad incrementare le pressioni sul mercato del debito sovrano dell’area periferica.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.