Starbucks: vendite e utili oltre le stime ma l’outlook cauto penalizza il titolo
Azioni Starbucks in calo di oltre il 7%, dopo che l’azienda ha confermato l’outlook nonostante abbia registrato vendite e profitti sopra le aspettative nell’ultimo trimestre.
Gli analisti ritengono che il mancato incremento delle stime indichi limitate possibilità di crescita nel secondo semestre dell’anno fiscale.
I vertici dell’azienda hanno attribuito la situazione alle “incertezze economiche” a livello globale e non hanno confermato esplicitamente gli obiettivi a lungo termine durante la conference call per commentare i risultati finanziari.
Citigroup ha dichiarato in una nota ai clienti: “Quando sollecitati nel follow-up, i dirigenti hanno suggerito di non aver cambiato le previsioni, ma non hanno nemmeno ribadito esplicitamente i piani pluriennali presentati lo scorso settembre”. Il broker ha aggiunto: “ci aspettiamo che il cambiamento nelle tempistiche di ripresa della Cina apra la porta a modifiche almeno parziali del ritmo di crescita”.
Le azioni di Starbucks intanto registrano il calo intraday più marcato dall’ottobre 2021. Fino a martedì, il titolo aveva guadagnato il 15% da inizio anno, più del doppio rispetto all’indice S&P 500.
Le vendite comparabili sono aumentate dell’11% nel secondo trimestre, superando le previsioni degli analisti che si attendevano un incremento del 7,3%. Le vendite hanno superato le stime nei due principali mercati, Stati Uniti e Cina. Escludendo alcuni elementi, l’utile rettificato è stato pari a 74 centesimi per azione, sopra la previsione media degli analisti di 65 centesimi.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.