Sterlina ai minimi di cinque anni e mezzo
Complici le molteplici minacce per l’economia britannica nel 2016, la sterlina scende ai minimi di cinque anni e mezzo nei confronti del dollaro. Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne è preoccupato per la “miscela pericolosa” di fattori che minacciano l’economia della seconda economia d’Europa dopo la Germania.
Sul mercato valutario la sterlina è scesa al livello più basso da giugno 2010 sul biglietto verde, testando quota 1,4561 dollari. Al momento si attesta a 1,4575 dollari alle 10.05 italiane (le 9.05 a Londra) e scivola dello 0,8 a 74,26 pence sull’euro. La moneta unica, così come lo yen, è favorita dalla nuova svalutazione dello yuan decisa dalle autorità cinesi.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.