Sterlina KO, ma l’ultimo dato conferma: Regno Unito forte anche senza Ue
Sul forex protagonista nella sessione odierna è la flessione della sterlina che, nei confronti del dollaro, è arrivata a bucare anche la soglia psicologica di $1,29, al minimo in tre mesi, scendendo fino a $1,2845.è arrivata a bucare anche la soglia psicologica di $1,29, al minimo in tre mesi, scendendo fino a $1,2845. In realtà si tratta dei valori più bassi in 31 anni, visto che la sterlina si sta avvicinando a quota $1,2798, toccata lo scorso 6 luglio.
Ls sterlina sconta l’annuncio arrivato dal primo ministro britannico Theresa May, che ha dato il via ufficialmente al processo Brexit nella giornata di domenica. La valuta britannica è venduta anche nei confronti dell’euro, con il rapporto eur/gbp crollato al valore più basso in tre anni, a 87,34 p.
Così Marc Ostwald, di ADM Investor Services, commenta il trend della valuta:
“La conferenza del partito dei Tory è il principale evento politico in agenda. L’annuncio arrivato nel weekend, relativo all’attivazione dell’Articolo 50 (del Trattato di Lisbona) entro il mese di marzo del 2017, e anche a una legislazione omnibus che abrogherà le leggi dell’Unione europea per convertirle in leggi britanniche, conferma che la guerra è effettivamente conclusa”.
I trader stanno digerendo le dichiarazioni di Theresa May, che ha dichiarato che desidera che il Regno Unito abbia il pieno controllo di questioni come quella dell’immigrazione e la fine anche della giurisdizione della Corte europea di Giustizia.
Si scommette su uno scenario di “hard Brexit”, in cui il Regno Unito direbbe addio anche al mercato unico.
L’azionario britannico vive tuttavia una giornata positiva, beneficiando anche dell’ottima notizia arrivatra dal fronte macroeconomico. Pubblicato il dato relativo all’indice PMI di settembre, che è salito a 55,4 punti dai 53,4 di agosto, al record dal giugno del 2014. E’ l’ennesimo segnale che conferma come la Brexit non si sia affatto tradotta in uan erosione dei fondamentali economici, a dispetto dei timori iniziali. Le aziende che hanno partecipato al sondaggio hanno riportato, anzi, che la produzione è salita al tasso più elevato dal maggio del 2014, grazie al settore dei beni di consumo.
In rally l’indice delle blue chip Ftse 100, che ha testato il massimo in 16 mesi, a 6.956 punti. Acquisti soprattutto sui titoli delle società esportatrici, che beneficiano del calo della sterlina.
Tornando al valutario, tra gli altri rapporti di cambio euro-dollaro piatto con -0,08%, a $1,1226. Dollaro-yen piatto a JPY 101,34; euro-yen -0,13% a JPY 113,77. Anche euro-franco svizzero ingessato, +0,01% a CHF 1,0916.
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