STRATEGIST: STATE ALLA LARGA DAI MERCATI EMERGENTI
Le valute emergenti attraversano una pesante fase di contrazione e continueranno a gravare sul mercato di riferimento. E il ciclo ribassista delle divise è destinato a durare ancora a lungo. A sostenerlo è Henry McVey, Member & Head of Global Macro and Asset Allocation del gruppo finanziario.
Lo strategist sottolinea che il premio di rischio associato all’investimento nei mercati è spesso difficile da misurare e pertanto a volte viene sottovalutato il pericolo che si corre a scommettere in questi mercati. Se si guarda al Pil – che cresce a un ritmo più alto rispetto ai paesi industrializzati – viene voglia di investire, ma gli utili societari hanno fatto decisamente peggio.
“La leverage rimane ai massimi assoluti e ciò significa un’ulteriore diluzione per gli azionisti”. “Nonostante il calo di valute e il calo del ritorno da investimenti rendono questo sulla carta un buon momento per tornare a investire nell’azionario emergente in massa, noi non siamo della stessa idea”, ha scritto McVey.
Negli ultimi cinque anni, secondo l’analista ex Morgan Stanley, nel complesso i mercati emergenti hanno reso meno di molti altri settori. Puntando a singole componenti si possono ottenere ritorni buoni, ma bisogna stare attenti alla ‘due diligence’ effettuata.
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