Taglio roaming, dal 30 aprile telefonare costerà molto meno
ROMA (WSI) – Dal 30 aprile, chiamare dall’estero costerà di meno nei paesi Ue. Da domani chiunque si troverà in viaggio in un paese dell’UE e userà il telefono con il proprio operatore nazionale pagherà per il roaming, l’uso del telefono cellulare per chiamate, sms e internet dall’estero, circa tre-quattro volte meno di quanto pagherebbe oggi.
Si pagherà quindi sempre in base al proprio piano tariffario nazionale, a cui aggiungere un sovrapprezzo di 5 centesimi al minuto per le chiamate in uscita, 1 centesimo al minuto per le chiamate in entrata, 2 centesimi per inviare ogni sms e 5 centesimi a MB per navigare su internet (IVA esclusa).
La novità è stata prevista con il compromesso raggiunto il 30 giugno 2015 dalla Commissione Europea con il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea.
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Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.