Tangenti in Algeria: assolti Eni, Vella e Scaroni, condannata Saipem
Una condanna e diverse assoluzioni nel processo per presunte tangenti in Algeria contro il primo gruppo petrolifero italiano. Eni, l’attuale numero tre Antonio Vella (Executive Vice President Operations of the Exploration and Production Division dal 2009 e dal 2012 Executive Vice President per l’Asia Centrale, l’Estremo Oriente e l’area del Pacifico) e l’ex amministratore delegato Paolo Scaroni sono stati assolti per i fatti risalenti al periodo 2008-2011, mentre Saipem è stata condannata per il reato di corruzione internazionale.
La sentenza in primo grado del Tribunale di Milano hanno stabilito la confisca di 197 milioni di dollari, al centro del processo. Sarebbe stata la somma utilizzata per corrompere il ministro dell’Energia e altri funzionari algerini. Secondo quanto stabilito dai giudici, le tangenti sono state pagate alla società di consulenze di Hong Kong, la “Pearl Partners Limited” del franco-algerino Farid Bedjaoui, in cambio di una protezione a Saipem in otto contratti energetici per un valore complessivo di 11 miliardi di dollari.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.