Tassi: Banca d’Inghilterra lascia ancora tutto fermo, ma board è sempre diviso
Alla fine la Banca d’Inghilterra ha mantenuto lo status quo sui tassi di interesse, che restano quindi ancorati ai minimi storici dello 0,25%. Solo due esponenti del braccio di politica monetaria hanno votato a favore di un rialzo del costo del denaro allo 0,5%. Sul Forex la sterlina, che scambiava sui massimi di 11 mesi in area $1,3243, rallenta un po’ il passo.
Da quando a giugno cinque membri del board su otto hanno votato contro una stretta monetaria, dal punto di vista macroeconomico non è cambiato molto. Secondo gli analisti era difficile che si materializzasse un rialzo dei tassi dal momento che l’inflazione è in linea con le stime rese note a maggio dalla Banca centrale.
Ora come osservano gli analisti di eToro molti trader e analisti si aspettano che Mark Carney si esprima sui prossimi passi nella politica monetaria e annunci un imminente incremento dei tassi. “A prescindere da quanto sarà detto, ci sono aspettative elevate in entrambe le direzioni e molte posizioni saranno piazzate. Virtualmente, tutti i protagonisti punteranno l’attenzione sul rapporto sterlina-dollaro”.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.