Tempi duri per gli emergenti, in contrazione il manifatturiero
L’indice Pmi manifatturiero globale, redatto da Markit, è in lieve flessione a novembre rispetto al mese precedente: 0,1 punti in meno che lasciano comunque l’indice il leggera espansione, a 51.2. Dietro a questo dato aggregato si nota, però, che le velocità nelle diverse aree del mondo stanno assumendo ritmi assai diversi e che a rallentare di più sono le economie emergenti.
A registrare, a novembre, un indice al di sotto della soglia di 50 (quella che fa da spartiacque fra le prospettive di espansione e quelle di frenata degli ordini) sono Paesi come Brasile, Cina, Malaysia, Corea del Sud. A tirare su la media mondiale del Pmi manifatturiero sono in prevalenza le economie avanzate, con Danimarca (61.7) e Italia prime della lista, seguite da Repubblica Ceca, Olanda e Irlanda.
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A Wall Street, dopo una chiusura record legata alla vittoria di Donald Trump, l’attenzione è sui dati economici imminenti per valutare l’inflazione. Il petrolio Wti registra un aumento del 1,51%, mentre il Dow Jones e lo S&P 500 segnano leggeri rialzi.
Enervit, attiva nel settore dell’integrazione alimentare sportiva, ha registrato un incremento del 12% nei ricavi consolidati nei primi nove mesi del 2024. L’Italia ha contribuito con un aumento del 9,9%, mentre le vendite all’estero sono cresciute del 20,9%. Le vendite dirette, trainate dall’e-commerce, hanno mostrato un notevole incremento del 33,2%.
Mediobanca ha annunciato l’inizio di un programma di riacquisto di azioni proprie, approvato dall’Assemblea degli azionisti e autorizzato dalla BCE. L’obiettivo è aumentare l’utile per azione e finanziare acquisizioni strategiche.