Tensione non solo sulle banche: Spread Btp-Bund ai massimi da agosto
Mentre il rischio di default delle banche europee, così come viene percepito dai mercati e misurato in Cds, sale, i titoli scendo in Borsa. E di pari passo aumenta anche la caccia ai beni rifugio e ai Bund tedeschi.
A essere prese di mira dai ribassisti non sono sole le banche, ora che sono soggette ai bail-in grazie alle nuove norme europee entrate in vigore dal primo gennaio come ha anche insegnato il caso dei quattro istituti di credito italiani salvati a spese di risparmiatori e obbligazionisti di titoli subordinati, ma anche i Bond dell’area periferica europea.
I rendimenti di Spagna, Portogallo e Italia stanno aumentando di livello in modo esponenziale oggi, mentre i tassi sui titoli tedeschi scendono. Il risultato è un aumento degli spread, con il differenziale tra Btp e Bund che è salito fino a 145 punti base, i massimi da agosto dell’anno scorso. Il rendimento sul decennale italiano sale del 5% a 1,63%.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.