Terna: consumi elettrici in calo in Italia
Nei dettagli, la domanda totale di elettricità in Italia durante il mese di giugno ha evidenziato una diminuzione, attestandosi a 25,4 miliardi di kWh. Questo rappresenta un calo del 9,2% se confrontato con lo stesso periodo del 2022, come riportato da Terna.
Inoltre, l’indice IMCEI, uno strumento che analizza i consumi industriali di circa 1.000 aziende ad alto consumo energetico, ha registrato una flessione del 5,8% rispetto a giugno dell’anno precedente. Questo indica una tendenza alla diminuzione dei consumi energetici nel settore industriale.
Al contrario, i settori dei trasporti e degli alimentari hanno mostrato un’evoluzione positiva. Tuttavia, tutti gli altri settori, con particolare riferimento a quello chimico, hanno manifestato andamenti negativi. Il confronto tra i primi sei mesi dell’anno attuale e lo stesso periodo del 2022 rivela notevoli discrepanze, mettendo in luce un trend di consumo energetico in costante mutamento.
Breaking news
Secondo gli analisti di Bank of America, la crescita dei ricavi nel settore lusso sarà limitata nel secondo semestre del 2024 e nel 2025, con pressioni sui margini e stagnazione dell’EBIT. Il deterioramento è attribuito principalmente al consumatore cinese. La banca ha declassato diverse aziende del settore e rivisto al ribasso i target price di molte azioni.
Le azioni cinesi hanno chiuso in moderato rialzo, supportate da una riduzione imprevista dei tassi di interesse a breve termine e da una forte iniezione di liquidità. L’attesa conferenza stampa del governatore della Banca centrale potrebbe annunciare ulteriori misure di sostegno.
A settembre, l’indice Pmi del settore manifatturiero dell’Eurozona è sceso a 44,8 punti, segnando il livello più basso degli ultimi 9 mesi. Anche l’indice composito della produzione è diminuito, passando da 51 a 48,9 punti, tornando in territorio di contrazione. L’indice Pmi dei servizi è calato a 50,5 punti. Secondo Cyrus de la Rubia di Hcob, l’Eurozona si avvia verso la stagnazione economica.
L’Istat ha rivisto al ribasso la crescita del Pil per il 2023, ora stimata allo 0,7%. I dati aggiornati mostrano anche una crescita del Pil del 4,7% nel 2022 e dell’8,9% nel 2021.