Terremoto: violenta scossa magnitudo 6,5 come quella dell’Irpinia
ROMA (WSI) – La fortissima scossa di terremoto con magnitudo 6,5 che nella mattinata di ieri ha colpito il centro Italia, alle 7 e 41 di mattina, è paragonabile a quella che nel 1980 ha distrutto l’Irpinia provocando 8848 morti, 2mila e oltre feriti e 280mila sfollati.
“Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso sistema di faglie e fa parte della sequenza comunicata in agosto e che adesso sta procedendo (…) si tratta di una zona che si estende almeno per 20-25 chilometri, un’area ampia localizzata tra quella che si è attivata con il sisma del 24 agosto e quella che si è attivata il 26 ottobre”.
Così ha detto il sismologo Alberto Michelini, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.