TIM approva offerta vincolante KKR per rete fissa NetCo. No a proposta per Sparkle
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi sotto la presidenza di Salvatore Rossi nelle giornate del 3, 4 e 5 novembre, ha emanato nella serata di ieri il suo verdetto sulle offerte presentate da KKR, per la precisione l’offerta vincolante presentata lo scorso 16 ottobre relativamente all’acquisto di attività relative alla rete fissa di TIM (la cd. NetCo), inclusa FiberCop, da parte della controllata di KKR Optics BidCo e l’offerta non vincolante sull’intera partecipazione detenuta da TIM in Sparkle.
Il cda ha dato l’ok all’offerta vincolante che il fondo Usa KKR ha presentato per la rete fissa, e che valorizza NetCo (esclusa Sparkle) a un Enterprise value di 18,8 miliardi di euro, senza considerare eventuali incrementi del predetto valore derivanti dal potenziale trasferimento di parte del debito a NetCo e da earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni che potrebbero aumentare il valore sino a 22 miliardi di euro.
Rifiutata l’offerta non vincolante presentata dallo stesso fondo KKR per rilevare Sparkle, in quanto, si legge nella nota, “ritenuta non soddisfacente”.
TIM ha dato di conseguenza mandato al ceo (Pietro Labriola) di “verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante a un valore più elevato una volta completata la due diligence, il cui termine è stato esteso fino al 5 dicembre”.
La cessione di NetCo a KKR, si legge nel comunicato, consentirà a TIM di “ridurre il proprio indebitamento finanziario di circa 14 miliardi di euro al momento del closing (senza considerare l’impatto degli aggiustamenti di prezzo di cui sopra e gli eventuali earn-out), con un risultato migliorativo, nonostante il deterioramento delle condizioni macroeconomiche, rispetto alle previsioni presentate in occasione del Capital Market Day del 7 luglio 2022”.
Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024.
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