Tim in luce a Piazza Affari dopo accordo Mef-KKR e parole Vivendi
Anche Tim si mette in luce a Piazza Affari. Il titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola sale di oltre il 2% a quota 0,2819 euro dopo l’intesa raggiunta la settimana scorsa tra il Mef e il fondo Usa KKR sulla Rete. Tra le novità la posizione dei francesi Vivendi che hanno fatto sapere di valutare positivamente l’ingresso del governo italiano. Secondo alcune indiscrezioni stampa, il governo sarebbe pronto a incontrare il presidente di Vivendi Yannick Bolloré entro fine mese.
“I commenti di Vivendi ci sembrano offrire una maggiore apertura rispetto al passato a valutare il deal e quindi aumentano ulteriormente la visibilità sull’operazione anche se il supporto di Vivendi rimane uno dei temi più critici per arrivare al closing”, commentano gli analisti di Equita.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.