Toys R Us sta per sparire: costretta a liquidare le operazioni Usa
Il fallimento è ufficiale: Toys R Us si prepara a liquidare le sue operazioni negli Stati Uniti dopo che il colosso americano dei giocattoli non è riuscito a trovare un acquirente e non ha trovato un accordo con i creditori per ristrutturare il debito. Lo riferiscono ai media americani fonti vicine alla vicenda. Sebbene la situazione sia ancora in divenire, le fonti fanno sapere che una chiusura della divisione Usa è diventata più probabile negli ultimi giorni. La speranza che un cavaliere bianco arrivi all’orizzonte è ormai ridotta al lumicino, così come è difficile anche che i creditori accettino termini sfavorevoli che prevedano una ristrutturazione del debito.
La divisione americana della catena di giocattoli ha fatto ricorso all’amministrazione controllata a settembre, ma sperava di risollevarsi dalle sabbie mobili trovando un modello di business più pulito e un debito maggiormente gestibile. Toys R Us, che paga la concorrenza di Amazon e degli altri gruppi di e-commerce, aveva ottenuto un nuovo prestito da 3,1 miliardi di dollari che ha consentito allo storico gruppo di restare a galla, ma i risultati sono stati peggiori del previsto durante le vacanze natalizie, alimentando nuovi dubbi sulla sostenibilità e capacità di macinare utili della catena retail di giocattoli.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.