Trimestrali banche e Buffett spingono in rialzo Wall Street
I guadagni di finanziari e industriali permettono all’indice S&P 500 di scambiare intorno ai massimi di cinque mesi (+0,81% al momento). Un aiuto arriva dalle trimestrali positive di alcune società di punta, specie nel settore bancario, che consentono di compensare le perdite di comparti come energia e tecnologia.
All’interno dell’universo hi-tech, Amazon ritraccia dopo aver toccato la capitalizzazione di 900 miliardi di dollari sulla scia dei risultati ottimi del suo evento di shopping a prezzi scontati riservato agli abbonati (Prime Day). Solo Apple prima era riuscita a sfondare tale soglia.
A parte il titolo Morgan Stanley, in rialzo di oltre il 3%, da segnalare c’è il balzo dei titoli Class B di Berkshire Hathaway. È il rialzo più notevole a Wall Street ed è possibile grazie all’annuncio della holding di Warren Buffett circa la volontà di eliminare il vincolo che impediva di varare piani di buyback dei suoi stessi titoli.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.