Trump minaccia di sanzionare paesi svalutatori, dollaro Usa accusa il colpo
Sui mercati valutari il dollaro Usa cede quota dopo che il presidente americano Donald Trump ha minacciato di sanzionare i paesi che decideranno di svalutare la propria moneta. Le possibili misure punitive, fanno sapere le fonti ai media, si inquadrano all’interno della campagna della Casa Bianca per combattere quella che Trump ha definisce “un’attività commerciale iniqua”.
Secondo quanto riportato dall’emittente CNBC, che cita due fonti anonime a conoscenza dei fatti, l’amministrazione Usa sta studiando un modo per poter penalizzare i paesi le cui divise sono (a suo insindacabile giudizio) sottovalutate. Il dollaro ha iniziato a indebolirsi su euro, franco svizzero e yen (vedi grafico sotto).
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L’indice Hang Seng di Hong Kong chiude in calo dell’1,96%, mentre il mercato di Shanghai registra una diminuzione dell’1,73%. Le incertezze sulle politiche commerciali USA influenzano negativamente i mercati.
Foxconn Technology Group ha superato le aspettative con un aumento del 14% dell’utile netto nel terzo trimestre, trainato dalla crescente domanda di server AI. Con un fatturato record di 1.855.000 miliardi di dollari taiwanesi, il settore cloud e networking è diventato fondamentale per l’azienda, rappresentando il 32% dei ricavi complessivi.
L’inflazione in Spagna accelera a ottobre, con un incremento dello 0,6% su base mensile e una crescita annuale dell’1,8%. L’indice armonizzato segna un +2,5% su base annua. L’ufficio statistico INE conferma i dati preliminari, evidenziando una tendenza al rialzo rispetto ai mesi precedenti.
Nonostante i conti in crescita nei primi 9 mesi del 2024 e il debito in flessione, il titolo Tim perde terreno in Borsa