Trump: parole di Mnuchin mal interpretate, dollaro rimbalza
Ci ha pensato Donald Trump a calmierare le acque della guerra commerciale globale. Dopo che i tentativi del segretario del Tesoro Steve Mnuchin di tornare sui suoi passi in seguito al tracollo del dollaro innescato dalle sue dichiarazioni secondo cui un dollaro debole è favorevole alle attività commerciali degli Stati Uniti, il presidente ha voluto precisare che le parole del capo del Tesoro sono state mal interpretate.
In una lunga intervista rilasciata alla CNBC Trump ha spiegato che “alla fine quello che vuole vedere è un dollaro forte”, una dichiarazione in linea con la strategia delle amministrazioni Usa precedenti. Sul Forex il biglietto verde ha trovato così l’energia per rimontare dopo essere sceso ai minimi da settembre 2014 rispetto alla moneta unica (un euro valeva più di 1,24 dollari a un certo punto in seduta).
“I commenti di Mnuchin sono stati estrapolati fuori contesto”, ha detto il commander-in-chief, aggiungendo che “il nostro paese sta diventando di nuovo forte economicamente e anche il dollaro si rafforzerà“.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.