Turchia entra in recessione per la prima volta negli ultimi 10 anni
Ennesimo colpo all’economia globale arriva dalla Turchia che è entrata ufficialmente in recessione. I nuovi dati resi noti dal governo indicano che il PIL è diminuito del 2,4% nel quarto trimestre del 2018.
Ciò fa seguito a un calo dell’1,6% nei mesi di luglio-settembre, il che significa che la Turchia ha subito una contrazione per due trimestri consecutivi. La crisi valutaria dello scorso anno (in cui la lira è scesa di un terzo) ha avuto un effetto devastante sulla fiducia delle imprese e sulle esportazioni, oltre a far salire l’inflazione. Da qui la banca centrale ha dovuto aumentare i tassi d’interesse.
Tutti dati di crescita odierni che mostrano oggi il loro impatto: nel quarto trimestre il settore delle costruzioni è diminuito dell’8,7%, mentre i consumi delle famiglie sono diminuiti del 9%.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.