Turchia: lira crolla del 7% ai minimi storici
La lira turca è crollata del 7% ai minimi storici mercoledì, nel più grande crollo giornaliero dalla storica crisi del 2021, mentre il governo appena eletto sembra allentare le misure di stabilizzazione nel suo passaggio a politiche più ortodosse.
La lira è sotto pressione da quando il presidente Tayyip Erdogan è stato rieletto il 28 maggio. I mercati attendono anche la nomina di un nuovo governatore della banca centrale in sostituzione di Sahap Kavcioglu, che ha guidato i tagli dei tassi durante le politiche eterodosse di Erdogan.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.