Turchia, lira riduce le perdite: entra in azione la banca centrale
Dopo l’intervento della banca centrale della Turchia, la lira ha ridotto le perdite negli scambi europei. L’istituto ha annunciato una serie di nuove misure straordinarie che dovrebbero incrementare la liquidità dei mercati valutari in piena crisi. Allo stesso tempo la banca centrale non ha avuto il coraggio di alzare i tassi di interesse. Andando ad attingere dalle sue riserve valutarie, la banca centrale fornirà liquidità al sistema finanziario nell’ordine di 10 miliardi di lire turche, sei miliardi di dollari Usa e oro per un valore pari a 3 miliardi di dollari.
Per alimentare la crescita economica della Turchia, le tattiche economiche di Erdogan e quelle monetarie sono state improntate su una politica del denaro facile, volta ad alimentare gli investimenti e i livelli di indebitamento dei privati. Dopo che si è aperta la crisi diplomatica che ha portato alle sanzioni e ai dazi degli Stati Uniti, l’economia ha iniziato a pagare le conseguenze di una crisi valutaria che non ha precedenti in Turchia.
La banca centrale è stata costretta a intervenire, promettendo che fornirà “tutta la liquidità necessaria alle banche” nella gestione della lira turca e – tra le alte cose – tornerà ad assumere il ruolo di intermediario come mercato di deposito dei tassi di cambio. Dopo che il ministro delle Finanze ha promesso che le autorità sarebbero intervenute per calmierare i mercati la lira si è ripresa, ma le manovre d’emergenza delle autorità monetarie potrebbero non essere sufficienti a stroncare la speculazione sui mercati.
In precedenza sul Forex la lira era scivolata ai minimi assoluti di 7,2149 lire per ogni dollaro. Al momento perde invece “soltanto” il 2,2% a quota 6,5661 lire.
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Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.