UB: azionario a +15% dai minimi di febbraio, ma restano tensioni
NEW YORK (WSI) – I mercati azionari hanno riportato un aumento di oltre il 15% dai bassi livelli di febbraio, tuttavia permangono ancora dei segnali di tensione e le previsioni per l’economia globale sono state riviste al ribasso.
E’ quanto spiegano in una nota gli economisti di Union Bancaire Prive’ che spiegano:
“A distanza di otto anni dalla crisi finanziaria, i mercati e le economie dipendono ancora fortemente dalla politica monetaria. All’indomani della crisi del 2008, tassi d’interesse inferiori e iniezioni di liquidita’ hanno costituito uno stimolo all’economia statunitense; queste stesse misure pero’ adottate anche in Europa e Giappone stanno avendo delle difficolta’ nel mettere a segno una qualunque spinta prolungata all’attivita’ economica. Di conseguenza, la Banca Centrale Europea (Bce) e la Bank of Japan (BoJ) hanno adottato misure sempre meno convenzionali, facendo uso di tassi negativi e di acquisti di bond del settore privato non appartenenti al comparto finanziario. (…)Anche con tassi d’interesse molto bassi, il debito dei Paesi sviluppati e’ troppo pesante e sta ostacolando la loro ripresa. La crescita di questi mercati dovrebbe essere minore del 2% nel 2016, malgrado gli aiuti ripetuti da parte delle banche centrali. Inoltre, le politiche di bilancio non sono espansive e non sono in grado di supportare la domanda finale. Cio’ nonostante, la recessione e la deflazione diffusa dovrebbero essere evitate”.
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