Ue: “non temiamo crisi banche italiane dopo il referendum”
L’organo esecutivo dell’Unione Europea non teme “una crisi bancaria” in Italia dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi” ufficializzate ieri in seguito alla sconfitta del governo italiano nel referendum costituzionale di domenica scorsa. Lo ha affermato il Commissario Ue per gli affari economici, Pierre Moscovici, secondo cui ci sarà “continuità” al governo, che faciliterà la risoluzione dei problemi patrimoniali delle banche.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via oggi alle consultazioni parlamentari per tentare di formare una nuova coalizione di governo che avrà come scopo principale quello di rivedere la legge elettorale prima del possibile voto anticipato dell’estate 2017. Stasera si recheranno al Colle le tre cariche istituzionali più alte, di cui Mattarella vuole sentire il parere, ovvero i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini, accompagnati dall’ex capo del Quirinale Giorgio Napolitano. In un secondo tempo, domani, verranno ascoltati i rappresentati dei vari partiti a cominciare da quelli più piccoli.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.