Ue rinvia al 2020 l’introduzione della “tassonomia” per i prodotti finanziari sostenibili
Prorogata alla fine del 2022 l’applicazione di una classificazione dei prodotti finanziari sostenibili, una “tassonomia”, a livello europeo per dare alle imprese e agli investitori un linguaggio comune con cui individuare le attività economiche che possono essere considerate ecosostenibili.
La decisione dei governi dell’Unione europea, come riporta Reuters, determina un rinvio di oltre due anni per l’applicazione della tassonomia verde Ue. La notizia, destinata a far discutere, è che pare che i governi Ue non abbiano escluso che gli investimenti nel nucleare e nel carbone possano essere considerati “green”.
“La partecipazione del settore privato è assolutamente fondamentale per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici. Occorrono centinaia di miliardi di euro di investimenti per realizzare la transizione verso un’economia sostenibile ed è chiaro che i capitali necessari non possono provenire solo dai bilanci pubblici. Per aiutare gli investitori a contribuire alla transizione, un primo passo importante consiste nell’avere una visione condivisa del concetto di ‘sostenibile'”, così ha dichiarato il ministro delle Finanze della Finlandia, Mika Lintila
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.