Ue valuta emissione congiunta bond per finanziare spese per energia e difesa
L’Unione europea è pronta a presentare un piano per l’emissione congiunta di bond su larga scala per finanziare le spese di energia e difesa, in un momento in cui l’Europa rischia lo stop delle forniture russe di gas e petrolio, e in cui, a fronte della guerra tra la Russia di Vladimir Putin e l’Ucraina di Zelensky, si torna a parlare di esercito comune europeo. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa Bloomberg, puntualizzando che la proposta potrebbe essere presentata dopo la riunione di emergenza del Consiglio europeo, che si terrà i prossimi 10-11 marzo a Versailles, in Francia.
I funzionari europei stanno studiando il modo in cui l’emissione di debito congiunto potrebbe avvenire, valutando anche l’entità delle risorse da raccogliere.
“Dobbiamo trovare nuovi strumenti per far fronte ai nuovi problemi che questa crisi ha posto”, ha detto ieri sera il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, in un intervento al Parlamento europeo.
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La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.
La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.